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Le città e case del futuro? Diventano super smart e si riorganizzano alla grande!

È arrivato il momento di dare una scrollata alle città e ripensarle in modo più cool e friendly.

È ora di presentare modelli urbani pazzeschi che fondono sostenibilità, inclusione sociale e strutture fighe.

Le case?

Diventano smart per assicurare il massimo del comfort. E non è tutto, dobbiamo rivoluzionare gli spazi, per assicurare le vecchie funzioni, ma anche per garantire la flessibilità che ci serve per lavorare da casa.

Molti Architetti pensano sia il momento di creare un ‘Manifesto Etico dell’Architettura‘ che metta al centro il progetto come processo di ricerca innovativa e come azione di responsabilità verso la community. Al Congresso mondiale dell’UIA, gli architetti di tutto il mondo si sono messi d’accordo su un percorso di cambiamento e rinnovamento, puntando l’attenzione su innovazione, ricerca e nuovi modelli, senza dimenticare i valori culturali di ogni community.

E cosa ne è saltato fuori in particolare?

È emerso un nuovo spirito che deve caratterizzare il ruolo degli architetti nel mondo: sono i principali attori nei processi di cambiamento. Cambiare significa scegliere e capire quali saranno le conseguenze sulle comunità, e tutto ciò richiede azioni coerenti che daranno vita a nuovi assetti delle città e un uso delle risorse più razionale e sostenibile. In altre parole, gli Architetti dovranno lavorare per correggere gli errori del passato e creare le condizioni per un futuro migliore.

In un mondo che sta cambiando rapidamente, con un’enfasi sempre maggiore sull’ambiente e la tecnologia che si sta evolvendo a passi da gigante, quali sono le sfide per l’architettura?

Non sarebbe realistico pensare che i cambiamenti climatici, l’inquinamento, la distruzione delle risorse, la crisi energetica, le condizioni di vita nelle grandi città che aumentano le disuguaglianze sociali, possano essere risolti solo con l’innovazione tecnologica. Non basta solo la tecnologia, abbiamo bisogno di un nuovo approccio culturale per affrontare i problemi chiave del nostro sistema attuale che sta correndo verso l’esaurimento delle risorse.

Gli Architetti sono sicuri che senza profondi cambiamenti, l’equilibrio del nostro pianeta è a rischio e questo avrà conseguenze devastanti sulla vita delle persone. Abbiamo avuto un assaggio di ciò che potrebbe accadere con i recenti fenomeni climatici nel nostro paese. Non possiamo rimanere indifferenti a tutto ciò, e questo coinvolge tutti gli attori del settore a livello professionale ed etico.

E le città, come dobbiamo ripensarle?

Gli Architetti hanno da tempo messo al centro della loro riflessione il futuro delle città. A Copenhagen, hanno organizzato un evento con esperti e amministratori per discutere sulle esperienze in corso in diverse città europee.

In particolare, con la presenza di Carlos Moreno, sostenitore della città dei 15 minuti, hanno potuto discutere sulla città policentrica e sui servizi di prossimità, pensando a un grande cambiamento delle strategie urbanistiche. Ripensare la città è una necessità storica, oggi più che mai bisogna proporre nuovi modelli che uniscono criteri di sostenibilità, inclusione sociale e qualità degli edifici e spazi urbani.

E l’abitare?

La pandemia ha portato alla necessità di nuovi tipi di case, che devono essere altamente flessibili e dotate di tecnologie avanzate, con una nuova attenzione all’efficienza energetica. Il lavoro da casa e il lavoro ibrido hanno lasciato un segno profondo nell’idea di casa. Anche qui, si devono rivedere i vecchi modelli abitativi.

Come saranno gli edifici del futuro?

Più che spiegarlo con termini tecnici, bisogna capire che lo spazio ha una funzione educativa e la qualità dei luoghi in cui viviamo è indispensabile per tutti noi. Il progetto architettonico deve sempre mirare a migliorare la qualità della vita delle persone, altrimenti diventa solo tecnicismo.

Fare architettura non è solo questione di competenza tecnica, ma è soprattutto un’azione sociale, politica ed etica. Ecco perché molti Architetti pensano che sia arrivato il tempo di scrivere un ‘Manifesto Etico dell’Architettura‘ che metta al centro il progetto come processo di ricerca innovativa e come azione consapevole di responsabilità verso la community.

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