La casa che mangia lo smog
Il mese scorso a Milano è terminato un progetto immobiliare fra i più innovativi degli ultimi anni. Nella zona Città Studi è sorto il complesso nòvAmpère, che ha dato nuova vita allo storico quartiere di Milano.
Il complesso residenziale è interamente eco-friendly.
Infatti per la sua costruzione sono state utilizzati esclusivamente fonti di energia rinnovabili. L’intera struttura è alimentata da pannelli fotovoltaici e la particolarità della facciata è che “mangia lo smog”.
Essa è stata realizzata con uno particolare tipo di cemento che, sfruttando la luce solare, riesce a diminuire gli inquinanti convertendoli in sostanze meno dannose.
Sono inoltre presenti impianto di domotica e sistema di riscaldamento e raffrescamento geotermico. Si tratta quindi di una vera casa green con un impatto pressoché nullo sull’ambiente.
Tra i servizi condominiali ci sono una portineria h24 una palestra attrezzata e una area gioco bimbi. Il progetto è composto da 101 abitazioni e 4.000 metri quadrati di parco e spazi privati. Il tutto è stato pensato in un’ottica di vivere green, per famiglie che, anche in città, non vogliono rinunciare alla sostenibilità ambientale.
La zona, Città Studi, è un quartiere dinamico e pieno di servizi, poco distante dal Centro. Grazie alla metropolitana e agli autobus, oltre che la ferrovia, è ottimamente collegata col resto della città.
Questo progetto, che senz’altro si posiziona in un contesto più ampio di riqualificazione urbana, è un chiaro esempio della direzione che sta prendendo il settore edilizio.
L’esigenza di avere costruzioni a basso impatto ambientale che riescano ad inserirsi in armonia nell’area circostante è sempre più sentita, sia dalla popolazione che dalle istituzioni e di conseguenza l’edilizia e il mondo immobiliare più in generale ne vengono fortemente influenzati.
La casa del futuro sarà sicuramente una casa in stile nòvAmpère in cui sostenibilità e confort saranno in primo piano. Inoltre altro aspetto fondamentale delle nuove costruzioni è la grande attenzione anche all’aspetto “sociale” del progetto.