I benefici del cappotto verde per la casa e la temperatura cittadina: cosa devi sapere
Ehi, hai sentito parlare dei vantaggi del cosiddetto “cappotto verde” per le nostre case? L’Enea, un’agenzia italiana per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha recentemente pubblicato uno studio davvero interessante sulla questione.
L’idea fondamentale qui è che, ricoprendo tetti e muri esterni delle nostre case con vegetazione, si può abbassare la temperatura dell’aria in città di oltre 1°C! Una buona notizia per le ondate di calore estive, vero?
Lo studio ha concentrato la sua attenzione su due città italiane, Roma e Torino, durante una tipica giornata estiva. E devi sapere che non hanno preso in considerazione qualsiasi tipo di vegetazione per questo studio. Il sedum sui tetti, l’edera sulle facciate, e la felce comune per i cosiddetti “living walls” (muri viventi) erano le piante protagoniste di questo studio.
Adesso ti darò qualche dettaglio in più su come sono andate le cose a Roma e Torino.
A Roma, il miglior scenario per abbassare le temperature prevedeva 12mila m2 di tetti verdi combinati con 60mila m2 di facciate verdi. Questa combinazione ha portato a una riduzione media della temperatura di 0,33 °C, con picchi fino a 1,17 °C alle ore 15.
Per quanto riguarda Torino, due scenari prevedevano rispettivamente 6mila m2 di living walls e altrettanti di facciate verdi sugli edifici. Entrambi questi scenari hanno portato a una riduzione della temperatura esterna dell’aria di circa 0,5 °C.
Ciò che emerge da questa ricerca è la grande importanza del cappotto verde, soprattutto considerando che entro il 2050, le aree urbane copriranno una percentuale sempre maggiore della superficie terrestre, con un aumento corrispondente delle temperature urbane superficiali.
Il nostro mondo sta cambiando e ciò comporta sfide, ma con soluzioni innovative come il cappotto verde, possiamo affrontare queste sfide e creare città più fresche e vivibili per tutti noi. Che ne pensi? Non sarebbe fantastico vedere più “verde” nelle nostre città?