Efficientamento energetico 2022-2023
L’Italia è un Paese di case “datate”.
La maggior parte degli edifici, infatti, è stata costruita tra gli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo, con materiali poco performanti a livello di efficienza energetica e una scarsa sensibilità verso i temi connessi alla sostenibilità ambientale.
Per questo motivo, attualmente, nello Stivale poco meno dell’80% degli immobili sul mercato risulta in bassa efficienza (si intende in classe E, o inferiore), in aumento di circa il 10% rispetto a 5 anni fa.
In base ad uno studio dell’ENEA cresce il numero di immobili compravenduti nelle classi energetiche più performanti nel 2021 e si registra un 30% di acquisti di nuove costruzioni in classe A1 a fronte di una stabilità della qualità energetica di edifici e abitazioni, che si mantengono però ancora ben distanti dagli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2030.
L’elevata efficienza (classe A o superiore) rappresenta l’11% dello stock in offerta, mentre la media efficienza (le classi dalla B alla D) il 13%. Un dato questo in diminuzione del 30% dal 2017, perché case di questo tipo sono tra le più appetibili dagli acquirenti per il buon rapporto qualità/prezzo e per essere più facilmente efficientabili.
L’indagine evidenzia come la percentuale di immobili appartenenti alla classe energetica G nel 2021 risulti ancora prevalente. Accanto a questo dato si è registrato un netto aumento delle compravendite (+34%), accompagnato da un buon incremento delle ristrutturazioni.
Possiamo sicuramente affermare che è nel Nord del Paese che si concentra la maggioranza dell’alta efficienza: nel 2022, ben il 22% degli immobili nel Nord-Est è in classe A o superiore (con un aumento di 12 punti percentuali rispetto a 5 anni fa), percentuale che si ferma all’11% (in linea con la media italiana) nel Nord-Ovest.
Centro e Sud si attestano sul 7% mentre le Isole al 6%.
Parlando di prezzi, poi, per un immobile tipo – ci riferiamo ad un trilocale di 100 mq – emerge come al Nord-Est ci sia la più rilevante differenza di prezzo tra immobili in classe alta e bassa: l’elevata efficienza energetica costa oltre il 40% in più.
Senza interventi strutturali – come il cappotto termico o l’installazione di pannelli fotovoltaici – che impattano sull’intera abitazione, se si tratta di una soluzione indipendente, o sul condominio, se parliamo di un appartamento, è praticamente impossibile recuperare più di due classi energetiche, quindi è fondamentale la messa in campo di ulteriori misure strutturali, accompagnate anche da una maggiore capacità del sistema creditizio di offrire strumenti finanziari per la riqualificazione energetica degli immobili.
A differenza di quanto si possa pensare, la classe energetica ha un impatto, anche rilevante, sul costo dell’immobile.
Fonti: idealista.it, enea.it